Appare evidente – sottolinea Elena Mossali – che il tema della transizione eco-digitale si ponga come centrale nel dibattito contemporaneo delle imprese e nelle loro prospettive strategiche. Quanto proposto dallo scenario macro economico e geopolitico di questi ultimi due anni, ha ulteriormente rafforzato la consapevolezza dell’importanza ormai determinante di porre in rapporto virtuoso scelte e investimenti per la sostenibilità con quelli per la digitalizzazione. Pensiamo ad esempio all’energia, che con i suoi costi crescenti richiede un’ottimizzazione dei processi. O alla spinta normativa per la riduzione dell’impatto ambientale tramite una migliore e più continuativa “circolarità”. Le imprese sanno che bisogna pianificare e investire per guardare al futuro in modo innovativo e con maggiore sicurezza. Le sta assistendo anche l’Unione Europea, con specifici progetti dedicati alla Trasformazione Digitale e alla sostenibilità diffusa. Lo farà in larga misura anche l’Italia, grazie al PNRR. Passare però dalla consapevolezza alle strategie concrete non è facile, soprattutto per le PMI. In tal senso AFIL riveste un ruolo particolarmente significativo anche su questo tema. Dirò di più: la transizione eco-digitale si colloca oggi ai vertici dell’impegno di AFIL come abilitatore dell’innovazione nella manifattura lombarda.

Su un argomento tanto articolato e complesso come questo, spicca il ruolo di AFIL come aggregatore dei vari attori coinvolti: piccole, medie e grandi imprese, start-up, università, centri di ricerca e associazioni imprenditoriali. AFIL riunisce soggetti con interessi simili e li mette in grado di cooperare tra loro per gestire le sfide dell’innovazione. Attraverso le nostre “Strategic Communities” le aziende e gli altri associati possono confrontarsi in maniera sinergica ed essere in grado di cogliere meglio le opportunità offerte da Regione Lombardia, dalle istituzioni nazionali e da quelle europee anche in termini di finanziamenti erogati tramite bandi. Non fa eccezione la transizione eco-digitale. Anzi. Stiamo assistendo ad una grande accelerazione per quanto concerne la Trasformazione Digitale, che coinvolge sempre più sostenibilità ed economia circolare. È uno scenario che propone tante opportunità per le aziende, ma anche notevoli sfide, che possono essere affrontate e vinte solo all’interno di un ecosistema chiaro e forte. Creare questo ecosistema caratterizza l’impegno di AFIL. Tengo a sottolineare che parecchi soggetti, a diverso titolo, stanno lavorando sul tema della Trasformazione Digitale e della collegata Transizione Ecologica. Le imprese si trovano quindi di fronte ad un gran numero di soggetti in campo e proposte disponibili. Il mio lavoro comprende sempre più promuovere strumenti e iniziative facendo chiarezza su questi argomenti.

In questo momento unico, dove il PNRR chiederà anche di “fare bene e fare in fretta”, il compito di AFIL è, ora più che mai, quello di stimolare progettualità e rafforzare relazioni. Un compito particolarmente delicato e rilevante. A questo proposito ribadisco nuovamente la necessità di agevolare la creazione di opportunità d’incontro e confronto, di scambio di esperienze, tra gli attori del territorio. In questo modo vengono portate alla luce problematiche, necessità e punti di forza che sono veicolati alle istituzioni per indirizzare gli investimenti in ambiti target. Fra le componenti del mio lavoro, infatti, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante fare conoscere alle imprese le agevolazioni finanziarie esistenti in ambito manifatturiero avanzato. Il cambiamento tecnologico, in particolare la digitalizzazione della società e dell’economia, e il passaggio a un modello di sviluppo sostenibile e circolare, avranno un impatto radicale sul modo di fare impresa, di produrre e di lavorare. Non è possibile pensare di fare da soli. Noi di AFIL ci siamo.