Tommaso Caligari frequenta la quarta superiore all’Istituto Tecnico Giuseppe Omar di Novara. È uno studente brillante, un appassionato di tecnologie innovative e digitali, ma è anche un ragazzo che vive con serenità il suo quotidiano. Ad esempio dialoga con il nonno e cura anche alcune arnie di api, perché, come dice lui stesso, “il contatto con la natura è e resta fondamentale” (anche se poi ci rivela: le api sono affascinanti e istruttive, sto pensando a metterle in relazione con l’Intelligenza Artificiale…). Certamente ha capito di avere “una marcia in più” quando si tratta di fare ricerca e creare soluzioni tecnologiche innovative, visto che ha già fatto capire quanto vale, soprattutto considerando la sua giovane età. Del resto, non è lui che si autocelebra, ma sono i fatti che testimoniano ciò che esprime e ciò che potrebbe diventare nel mondo universitario e del lavoro. Con il suo progetto “Parkinson Detector”, che usa Intelligenza Artificiale e Machine Learning in ambito di prevenzione sanitaria, ha superato oltre 30 concorrenti e si è aggiudicato la partecipazione al più prestigioso concorso europeo per giovani scienziati: Eucys – European Union Contest for Young Scientists – tenutosi lo scorso mese di settembre a Bruxelles. Il suo sistema opera attraverso due telecamere poste una di fronte all’altra, analizzando eventuali alterazioni degli arti superiori impercettibili all’occhio umano, in particolare l’angolo di oscillazione tra spalla e gomito. Successivamente entra in funzione un algoritmo incaricato di comparare i dati e segnalare un eventuale inizio di malattia degenerativa. Come ho avuto modo di dire ai giornalisti che mi hanno intervistato su questo mio progetto – afferma Tommaso – per metterlo a punto e soprattutto confermare le aspettative che avevo, ho avuto la collaborazione di mio padre, fisioterapista e anche lui appassionato innovatore: con lui sono andato all’Associazione Parkinsoniani di Arona. Abbiamo chiesto di poter fare il test su undici pazienti. Poi l’ho replicato su persone non malate. L’algoritmo funziona. Inoltre costa poco e non è invasivo. Può aiutare il medico a fare la diagnosi.
L’idea iniziale mi è nata dialogando con mio nonno Sergio, che purtroppo è stato colpito dal Parkinson. Lui era un meccanico e da pensionato passava il suo tempo nel nostro garage-officina ad aggiustare cose. Trafficare con varie tecnologie, dalla meccanica all’elettronica, è un vizio di famiglia! Fin da piccolo passavo ore con mio padre a costruire oggetti meccanici. Poi questa passione è cresciuta con il procedere della mia carriera scolastica. Con un compagno di classe ho messo a punto un sensore che rileva veicoli in contromano in autostrada e allerta le centrali di controllo e il conducente. Con questo progetto, i due compagni hanno vinto il primo premio per il concorso “Storie di alternanza e competenze”, a cui partecipavano 2000 studenti.
La domanda scaturisce spontanea: cosa farà da grande Tommaso? Prima di tutto – ci risponde – voglio finire bene la scuola superiore. Dopodiché ci penserò: l’Università logicamente mi attira molto, magari a Milano o Torino, visto che io vivo in provincia di Novara. La ricerca oggi è per me prima di tutto una passione, sarebbe ottimo coltivarla seriamente prima in Università e poi nel mondo del lavoro. Sono già stato contattato da alcune aziende, che si sono complimentate per i miei progetti. Ovviamente sono orgoglioso che anche Smart News e quindi il Consorzio Intellimech abbia voluto conoscermi personalmente. C’è poi chi mi dice: devi andare subito all’estero. Anche questo è un argomento delicato. Sono convinto che anche in Italia si possano fare studi universitari di alto livello, anche e soprattutto in ingegneria. Anche se chiaramente per un giovane come me, il MIT di Boston, ad esempio, resta un mito, inutile negarlo. Vedremo, conto anche sul consiglio dei miei professori qui all’Istituto Omar e del nostro Preside, il Prof. Franco Ticozzi. Sono stati fantastici nel coadiuvare i miei progetti, darmi suggerimenti preziosi e formarmi. Il clima qui in Istituto è per me ottimale.
A questo proposito interviene proprio il Dirigente scolastico Prof. Ticozzi: Siamo orgogliosi di avere uno studente brillante come Tommaso presso il nostro istituto. Abbiamo capito immediatamente le sue qualità, che sono tante. Oltre ad essere vulcanico nei progetti, sa essere disponibile e partecipativo con i suoi compagni. Tommaso riesce ad essere un esempio positivo. Un riferimento che suscita empatia ed emulazione. Dimostra con la forza della concretezza che studiare, sperimentare, appassionarsi in team oltre che individualmente, porta gratificazioni. Insomma: Bravo!
Progetti in corso, Tommaso? Diversi. Alcuni forse un po’ troppo originali, ma mi divertono! Altri più seri, fra cui uno al quale tengo molto: una soluzione di monitoraggio ancora in ambito sanitario, sempre con l’ausilio di Intelligenza Artificiale, sul tema della prevenzione del tumore al seno. Fantastico. Il voto è già scritto: dieci.